Marron glacé: La ricetta per farli in casa

Ricetta dei marron glacé fatti in casa

Marron glacé fatte in casa: Un dolce autunnale irresistibile

Se siete alla ricerca di un dolce autunnale che unisca tradizione e golosità, i marron glacé fatti in casa sono la scelta perfetta per voi. La preparazione dei marron glacé richiede un po’ di tempo e pazienza, ma il risultato finale è un dessert che esprime tutta la dolcezza e il calore dell’autunno.

Recentemente, io e mia madre siamo andate nel bosco a cercare castagne. Nonostante le più grandi fossero già state raccolte, siamo riuscite a portare a casa alcuni chili di quelle più piccole. Tra l’altro, queste castagne sono di ottima qualità: si sbucciano facilmente e la polpa rimane soda, senza diventare farinosa. Le castagne glassate sono uno dei miei dolcetti preferiti da quando ero bambina, ma sono sempre stati molto costosi, quindi ho deciso di provare a farli in casa.

La ricetta delle castagne glassate

Questa ricetta vi guiderà attraverso ogni fase, dalla sbollentatura e sbucciatura delle castagne alla preparazione dello sciroppo e della glassatura. Il procedimento include una ripetuta immersione delle castagne nello sciroppo di zucchero per ottenere una consistenza perfetta e una crosticina lucida e croccante. Sebbene richieda qualche giorno di preparazione, il risultato è un dolce di grande effetto, ideale per le feste, come goloso regalo, o semplicemente per arricchire una merenda con un tocco di eleganza. I marron glacé fatti in casa sono un’autentica delizia che porterà un tocco di classe alle vostre tavole autunnali e invernali.

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Ricetta dei marron glacé fatti in casa

Marron glacé: La ricetta per farli in casa

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I marron glacé fatti in casa sono dolcetti autunnali eleganti e raffinati, ideali come idea regalo.
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Portata Dessert, Snack
Preparazione 4 days

Ingredienti
  

Fase iniziale

  • 1 kg castagne grosse (o marroni)
  • 500 g zucchero
  • 300 g acqua
  • 1 stecca di vaniglia ( o essenza liquida di vaniglia)

Fase finale: La glassatura

  • 75 g acqua
  • 250 g zucchero

procedimento
 

Fase iniziale

  • Lavate i marroni e incideteli a croce su entrambi i lati, facendo attenzione a non danneggiare la polpa.
  • Immergeteli in acqua bollente per 3-4 minuti, scolateli e sbucciateli.
  • Se la pellicina interna è ancora difficile da rimuovere, immergeteli in acqua bollente pulita e sbucciateli immediatamente.
  • Dopo averli sbucciati, mettete i marroni in una pentola, copriteli con acqua fredda e portate a ebollizione.
  • Quando l’acqua inizia a bollire, abbassate la fiamma e cuocete per 15 minuti. Dopo 10 minuti, verificate la cottura con un ago: deve penetrare facilmente.
  • Una volta cotti, scolateli e metteteli da parte.
  • In una pentola, unite lo zucchero con 300 g di acqua e la stecca di vaniglia o qualche goccia di essenza. Scaldare e far bollire per 5 minuti.
  • Aggiungete i marroni, lasciate bollire per 1 minuto e spegnete il fuoco. Lasciate riposare nello sciroppo per 24 ore.
  • Ripetete l’operazione di riscaldamento e riposo per due giorni consecutivi.
  • Il quarto giorno, scolate i marroni e disponeteli su una griglia per 3 ore in un luogo tiepido e protetto dalla polvere.

Fase finale: La glassatura

  • In un pentolino, scaldate 75 g di acqua con 250 g di zucchero, mescolando fino a sciogliere completamente. Lasciate bollire per 5 minuti e preparate un pentolino di acqua bollente.
  • Posizionate i marroni su una forchetta e, uno alla volta, tuffateli prima nell’acqua bollente e poi nella glassa (oppure, in alternativa, tuffateli in gruppi di 3-4 utilizzando un colino di metallo).
    Ricetta dei marron glacé fatti in casa
  • Deporli sulla griglia e metterli in forno a 60°C per 3-4 ore.

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7 commenti su “Marron glacé: La ricetta per farli in casa”

  1. Ciao Marta ti ho scritto una lunga lettera ma, non riesco a capire perchè non ti arrivi, poichè è tardi, ci riproverò domani, desidero scusarmi e chiarire quali fossero le mie intenzioni, ciao, a domani, Davide

  2. 5 stars
    Caro Davide, mi dispiace davvero che tu possa pensare questo di me. Pensarmi come una persona disattenta nei confronti di Marta, e magari anche un po’ egoista che non voglia perdere proprio “prezioso” tempo per aiutarla.
    Forse pensi questo perchè non sei qui con noi e non sai quante volte gliel’ho detto che sarei andata volentierissimo ad aiutarla per farle fare meno viaggi. Gliel’ho ripetuto parecchie volte, Marta potrà confermare.
    Poi però se lei non mi ha mai chiesto aiuto non penso che sia questione di orgoglio dopo che le ho dato la mia disponibilità più volte. Potrei capire non glielo avessi mai detto, magari le avrebbe potuto scocciare chiedermelo di sua spontanea volontà, non so.

    Io quindi che cosa avrei dovuto fare? Presentarmi sotto casa a sua insaputa? Obbligarla? Non lo so… è che poi mi baso anche su me stessa, e a volte evito di essere troppo insistente per evitare di essere invadente, dato che secondo me l’invadenza è fastidiosa. E quindi dopo averglielo chiesto già parecchie volte, ho semplicemente pensato che forse le tornava meglio così. E data la nostra amicizia, spero che a questo punto l’orgoglio (per queste cose poi!!) sia abbastanza basso, da permetterle di chiedermi aiuto se ha bisogno.

    Ci sono rimasta male di questo commento, mi è sembrato un po’ gratuito senza sapere prima come sono andati fatti. Spero che ci ripenserai su quanto hai scritto. A presto, Marta

  3. Ciao Marta, sono Davide, il papà di Marta. So che un pò tutti siate rimasti colpiti dalla mia “generosità” ed abbiate inviato alla mia Marta messaggi di ringraziamento e “plauso”. Per me è tutto normale poichè generosità ed altruismo hanno sempre fatto parte del mio carattere e del mio modo di essere. Comunque, grazie a voi. Sperando che tu possa leggere al più presto questo mio messaggio, voglio dirti, in tutta franchezza, che non riesco a comprendere soprattutto te, in questi momenti. Sai benissimo che mia figlia stia facendo avanti e indietro per il suo pseudo ed alquanto anomalo oltre che faticoso trasloco. Ora, premesso che mi rendo conto che tu abbia i tuoi impegni, mi e ti chiedo (poichè Marta essendo molto orgogliosa non chiede!) ma non riesci a capire che Marta, mia figlia, si spaccando il sederino e la schiena con questo cacchio di trasloco così fatto? E non pensi che potresti darle una mano visto che guidi, a prescindere dalla compatibilità di orari? In fondo esistono anche i fine settimana nei quali, mi pare, non avete lezione. Io so che vi volete bene e vi rispettate tanto, ma poichè si dice che “i veri amici si vedono nel momento del bisogno” non credi che questo sia uno di quelli? Un piccolo sforzo da parte tua non sarebbe una cattiva idea, lei, come me, lo farebbe. Ciao a presto, Davide

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